Terapia del glioblastoma con cellule esprimenti miR-302-367
DIANE RICHMOND
NOTE
E NOTIZIE - Anno XV – 22 aprile 2017.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di
studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: BREVE
AGGIORNAMENTO]
I glioblastomi sono neoplasie primitive cerebrali
praticamente presenti in ogni fascia di età e ancora di fatto incurabili.
L’aggressività di questo tumore è stata attribuita, almeno in parte, alla
persistenza di cellule glioblastomatose
simil-staminali resistenti al trattamento.
Un gruppo di ricerca francese, che in precedenza ha
scoperto le proprietà anti-tumorali del blocco di microRNA miR-302-367,
candidato al trattamento del glioblastoma, ha ora realizzato uno studio per
sviluppare una terapia cellulare di questa neoplasia, con risultati
lusinghieri.
(Fareh M., et al. Cell-based
therapy using miR-302-367 expressing cells represses glioblastoma growth. Cell Death & Disease 8 (3):e2713. doi:
10.1038/cddis.2017.117, 2017).
La provenienza
degli autori è la seguente: University of Nice Sophia Antipolis, CNRS, Inserm, iBV, Nice (Francia); Service of Neurosurgery, Service of Pathology
(Anatomic Pathology), Hôpital Pasteur, CHU of Nice (Francia); Center of Electronic Microscopy, University of
Nice Sophia Antipolis, Nice (Francia); University
Pierre and Marie Curie UMCR18, Neuroscience Paris Seine – IBPS, Team Glial
Plasticity, Paris (Francia).
Presi insieme il glioblastoma multiforme e
l’astrocitoma anaplastico costituiscono il 20% di tutti i tumori intracranici e
più dell’80% dei gliomi degli emisferi cerebrali negli adulti. La
localizzazione è prevalentemente cerebrale, ma possono svilupparsi anche nel
tronco encefalico, nel cervelletto e nel midollo spinale. Il picco di incidenza
è nella media età adulta, approssimativamente 46 anni la media di insorgenza
per l’astrocitoma anaplastico, e 60 per il glioblastoma; ma nessuna fascia di
età è esente, come si è già ricordato.
Il glioblastoma, noto fin dai tempi di Virchow, fu
definitivamente riconosciuto come tumore gliale da Bailey e Cushing, che lo
collocarono nella loro classificazione istogenetica. Attualmente, nella
classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, corrisponde al IV
grado dei tumori gliali. La maggior parte nasce nella profondità della sostanza
bianca come una massa eterogenea e rapidamente infiltra estesamente l’encefalo,
a volte giungendo a dimensioni enormi prima di generare manifestazioni cliniche
evidenti. La crescita della massa tumorale può estendersi alla superficie
meningea o alla parete ventricolare. Le cellule maligne, trasportate dal fluido
cerebrospinale, raramente formano foci distanti nelle radici spinali o causano
una gliomatosi meningea diffusa. Le metastasi extraneurali, ossee e
linfonodali, sono molto rare; in genere si sviluppano solo dopo che è stato
eseguito un intervento chirurgico di craniotomia. Circa il 50% dei glioblastomi
occupa più di un lobo di un emisfero; tra il 3% e il 6% presenta foci di
crescita multicentrica, in tal modo simulando un cancro metastatico. Non è
ancora stato stabilito se questi tumori possono avere realmente un’origine
multicentrica o se lo sviluppo multifocale sia dovuto a diffusione attraverso
il fluido cerebrospinale.
Secondo le ipotesi classiche il glioblastoma sarebbe
derivato e composto da cellule embrionali primitive; nelle ultime decadi del
Novecento si è invece diffusa la convinzione che si possa sviluppare
dall’anaplasia di astrociti in corso di maturazione. Gli esperimenti con
modelli di trasformazione maligna di cellule staminali neurali o progenitori
gliali spiegano molte delle caratteristiche e del comportamento dei gliomi. La
localizzazione, l’eterogeneità cellulare e genetica, la modalità di crescita e
diffusione di questi tumori sono coerenti con un’origine da una cellula
primitiva. Sanai e colleghi hanno sostenuto l’origine da una cellula staminale,
ma questa tesi non è universalmente accettata, e il gruppo di Reid ha rilevato punti deboli nell’argomentazione teorica.
Gli eventi genetici ed epigenetici che ipoteticamente portano ad un’evoluzione
maligna queste cellule progenitrici non sono noti.
Gli esperimenti di Fareh e colleghi avevano per
scopo lo sviluppo di una terapia del glioblastoma basata sulle cellule.
Sfruttando la capacità delle cellule del tumore gliale di secernere esosomi che
contengono piccole molecole di RNA, i ricercatori hanno potuto mettere alla
prova la loro precedente scoperta. Ingegnerizzando cellule primarie del glioma hanno
fatto in modo che esprimessero stabilmente miR-302-367. L’osservazione ha
consentito di registrare aspetti di assoluto rilievo: gli elementi cellulari
ingegnerizzati alteravano, in una maniera paracrina-dipendente, l’espressione
dei marcatori distintivi delle linee staminali, la proliferazione e la
cancerogenicità delle cellule circostanti del glioblastoma.
L’ulteriore caratterizzazione del secretoma derivato
dalle cellule esprimenti miR-302-367, dimostrava che una grande quantità di
miR-302-367 era racchiusa negli esosomi, assunti all’interno delle cellule
limitrofe del glioblastoma. Questo trasferimento di miR-302-367 da cellula a
cellula del glioblastoma determinava l’inibizione di bersagli, quali CXCR4/SF1,
SHH, ciclina D, ciclina A e E2F1. Lo xenotrapianto ortotopico di cellule
esprimenti miR-302-367, insieme con cellule simil-staminali del glioblastoma,
efficientemente altera lo sviluppo della neoplasia gliale maligna nel cervello
dei topi.
L’autrice della nota ringrazia la
dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla
lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE
E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
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